lunedì 28 gennaio 2013

Le conseguenze



Seguendo le istruzioni di Chiara, Francesco ha cominciato delicatamente a massaggiare le natiche della fidanzata, una mano per ogni chiappa, con movimenti circolari, aprendole e stringendole. Avrebbe tanto voluto ricominciare a leccare, magari in mezzo alle chiappe, affondando con la bocca e con il naso tra i suoi succhi. Ma l’istruttrice glielo impediva e lui per dispetto si è messo a mordicchiare i glutei torturato per l'attesa. Poi finalmente ha avuto il permesso di rimettere in moto la lingua. Ha lavorato un po' sulla parte interna delle natiche. Ha percorso il solco dall'alto verso il basso, centimetro per centimetro e alla fine ha raggiunto il buco del culo e si è messo a leccarlo avidamente, alternando piccole penetrazioni con la punta.
Era una sensazione divina, ma aveva troppa voglia di infilare la lingua nella su passera. Senza aspettare nuovi ordini le aveva inarcato la schiena per cercare l'accesso e dedicarsi alla figa. Ha tenuto per qualche momento la lingua sul buco, assaporando tutti i liquidi della fidanzata, e anche lì alternando qualche piccola penetrazione con la punta della lingua. Poi è sceso, lentamente, lentamente, esplorando con cura ogni piega fino ad arrivare al clitoride. Quando l'ha toccato la prima volta con la lingua Marzia quasi veniva per il piacere. Ma non riusciva a leccare come si deve. Marzia si è inarcata ancora di più. In quella posizione Francesco aveva il naso in corrisondenza del buco della vagina. Istintivamente si è spinto con il naso che così è penetrato nella fica. Ora poteva muovere la lingua sul clitoride più agevolmente e ne ha subito approfittato. Marzia stava per impazzire. Ha cominciato a ondeggiare avanti e dietro istintivamente, strofinando il clitoride sulla sua lingua e facendosi scopare nella fica dal suo naso. Lui muoveva la testa a destra e a sinistra, aumentando il lavoro del naso sul buco e contemporaneamente agitava freneticamente la lingua intorno al clitoride, facendola godere come non mai finchè è venuta urlando. Un orgasmo lunghissimo che la ha lasciata immobile, con le gambe sempre spalancate, mentre lui si ripuliva la faccia con il lenzuolo.
Chiara ha cominciato a fargli i complimenti per il meraviglioso orgasmo che aveva fatto provare alla cugina e ha ribadito che anche lei ama tantissimo farsi leccare la figa e quasi sperava che ora fosse il suo turno ma non osava chiederlo.
Francesco ha chiesto se era stato bravo sperando invece che fosse il suo di turno, ma nulla, Marzia era sfinita e la cugina non aveva ancora il permesso di sostituirla.
Nel frattempo chiusi nella nostra stanza aspettavo impaziente i nuovi ordini di Paolo. Ma lui senza parlare si è limitato a sdraiarsi nella stessa posizione di Marzia. A pancia sotto, con le mani sotto la testa, senza cuscino, gambe larghe. Io ero in ginocchio sul letto a contemplare lo spettacolo di quello stupendo uomo che è mio marito. La schiena larga, la vita stretta, i glutei sodi. In quella posizione, a gambe larghe, il suo buco del culo si vedeva benissimo. Sembrava esposto come tante volte era stato il mio. Scioccamente mi venne il dubbio che fosse là per essere posseduoo e sodomizzato. Sotto potevo vedere anche la parte inferiore delle palle.
Allora ho deciso che avrei preso io l’iniziativa, mi accucciai con la testa tra le sue gambe e cominciai a leccare dalle sue palle. Risalendo seguendo con la lingua il solco.
Passato il solco, ho seguito tutto il percorso fino alla nuca, e mi sono accorta che le mie tette si strusciavano sulla sua schiena, man mano che proseguivo la mia salita con la lingua. Ed era una sensazione molto piacevole sia per me sia per lui che veniva solleticato dai miei capezzoli inturgiditi. D'altra parte era molto piacevole sentire le mie labbra esterne che si appoggiavano sul suo culo, appena sopra il buco. Era stranamente eccitante. Ho ripetuto per cinque o sei volte la lunga marcia della mia lingua dal sotto dei coglioni fino alla nuca. Ogni volta fermandomi un po' con la lingua il suo buco. Ogni volta strofinando i capezzoli sulla sua schiena. Ogni volta premendo con gusto la parte esterna della mia fica contro il suo culo. Ogni volta entrambi più eccitati. Finché mentre gli stavo leccando il collo con passione, mi ha detto: “Fermati così, metti le tue gambe sopra le mie”. Ho fatto come mi aveva detto. Mi sono così ritrovata con tutto il corpo a contatto con il suo. Continuavo a baciargli e leccargli il collo e la nuca mentre le tette continuavano a strofinarsi contro la sua schiena. Ma soprattutto avevo cominciato a muovermi con il bacino, strusciando la mia fica sul suo culo. Gli ho passato la mano sotto il torace e gli ho afferrato il cazzo. Era piuttosto duro. Cominciai a muoverlo su e giù, per quello che potevo.

venerdì 25 gennaio 2013

Segreti (terza parte)



“Allora, vediamo di riassumere, a quanto pare tutti gli abitanti di questo casale vanno matti per la passera, uomini o donne che siano, e per fortuna ne abbiamo in maggioranza, siamo due uomini e quattro donne, nessuno dovrebbe rischiare di restarne senza. Ma se ciò dovesse capitare sappiamo anche che la cara Caterina è un’insaziabile bocchinara, quindi almeno io e Francesco siamo al sicuro”
"A scanso di equivoci...io vi ho parlato di un bocchino fatto al casale anni fa..." si difese Caterina
"Uno... due... tre... che differenza fa?" la incalzò Paolo
"Dieci... cento... mille... che problema c'è?" lo sostenne Francesco.
“Ad ogni modo, sapete anche che io sono disponibile ad addestrare schiave e schiavetti qualora fosse necessario...ma solo su appuntamento” concluse ridendo Paolo per mantenere l’atmosfera goliardica. Finora erano state fatte solo parole, passare ai fatti non è sempre semplicissimo.
“Manca ancora Francesco, non ci dici nulla di te?” non me ne ero certo dimentocata!
“Dunque...oggi pomeriggio prima di scoprire che la mia fidanzata mi tradisce con sua cugina...ho scoperto una cosa che mi ha fatto ancora più arrapare”. Ormai sembrava essere entrato perfettamente nella parte del detective che gli era stata assegnata dal misterioso zio Dimitri.
“E cioè che a te mia cara Giulia, piace prenderlo nel culo. Ti piace proprio tanto, questa frase ho sentito”
"Mmmh... e tu quando mi hai sentita?"
"Mi toccavo il cazzo, ovviamente! Da sopra i pantaloni."
"...E allora abbiamo anche il guardone segaiolo tra noi. Approvato!" lo sfottè Paolo.
"Guardone non direi visto che ho solo ascoltato, ma si potrebbe rimediare, non vorrei che tu ci rimanessi male..." Ci aveva fregati. Dovevamo stare al gioco e metterla sul ridere.
"Puoi stare sicuro che la prossima volta che mi ritroverò affondato nel sedere di mia moglie tu ti ritroverai con la manina sui genitali." Gli rispose Paolo sullo stesso tono.
"Così va meglio. Molto meglio." E tutti e scoppiammo a ridere. Sentivo di adorarlo.
"E comunque, cinque minuti prima che arrivassi tu in giardino, mi ero aperto i pantaloni e me lo stavo menando. E ora se il gioco dei segreti è terminato, visto che in un modo o nell’altro tutti voi avete avuto il vostro piacere quotidiano oggi tranne il sottoscritto vi chiederei la cortesia di rimandare a dopo cena la lettura del diario e di trovare una giusta soluzione anche a me"
“La soluzione migliore a questo punto potrebbe essere che la nostra pompinara di eccellenza ci dia prova della sua abilità soddisfacendo contemporaneamente la sua voglia di succhiare e la tua di trovare il piacere, noi potremmo stare qui buoni buoni a guardare...ma forse è troppo presto, quindi propongo di lasciarla tranquilla ai fornelli per levarla dalle tentazioni, qualcuno dovrà pur pensare alla cena no?” Paolo era sempre più felice di poter gestire la situazione e testare le reazioni dei presenti.
“Beh se proprio tua cugina non può, toccherà a te amore mio” rispose Francesco rivolto alla fidanzata.
Fu deciso che mentre Caterina avrebbe provveduto alla cena, i fidanzatini sarebbero andati in camera loro e io e mio marito nella nostra. Chiara sembrò scontenta della soluzione e fu allora invitata a seguire la cugina e il fidanzato con mia grande invidia. Dopo cena avremmo ripreso il diario.
Una volta chiusi in camera, tra Marzia e Chiara ci fu un momento di grande imbarazzo. Francesco però non voleva perdere quell’occasione e lo spunto fu ancora una volta la promessa di sesso anale fattale dalla fidanzata prima di partire. Per trovare un giusto ruolo anche alla loro ospite Francesco le chiese nel modo più tenero possibile di insegnargli a preparare nel modo giusto la sua ragazza sfruttando il fatto che probabilmente lei conosceva quel culo molto meglio di lui. Chiara fu esaltata e aiutò in prima persona la cugina a spogliarsi, la fece distendere sul letto praticandole un massaggio su tutta la schiena prima di lasciare spazio a lui e invitarlo a leccare la parte alta del solco delle natiche. Marzia già gemeva ad alta voce. Forse era davvero quella la strada giusta per concedere il culo. Francesco ormai era steso a pancia in giù con la testa all'altezza del suo culo. Le allargava le natiche con le mani e per un attimo è rimasto fermo così. Stava ammirando da molto vicino il suo buco del culo e la mia vagina in quel momento aperta e lucida...

giovedì 24 gennaio 2013

Segreti (Seconda Parte)



"Sentilo, il fidanzatino! Io un’idea ce l'avrei..." lo provocò Paolo per non lasciar cadere la questione.
"Dai! Sentiamo!" stette al gioco l’altro altrettanto interessato alla medesima questione.
"E' chiaro che quando è con me sono io che conduco il gioco e domino la situazione, no? Be', può darsi che di tanto in tanto una come mia moglie abbia la fantasia di trovarsi nella situazione opposta, con un uomo, o proprio con te, che ne sai? Da dominare e sottomettere."
"Sì... il ragionamento regge. Sembri quasi un psicologo Paolo! E' proprio vero noi uomini quando si tratta di passera le pensiamo tutte!"
"A proposito di passera... tocca ancora a Marzia, avete finito o no di fare le porcate dentro quella stanza oggi pomeriggio?"
"Per niente. Quando Caterina ci ha lasciate sole abbiamo ripreso a pomiciare, sdraiate una a fianco all'altra. Potevo sentire ancora i miei sapori nella sua bocca e sicuramente lei poteva sentire i suoi nella mia, quelli che avevo raccolto poco prima con la lingua, tra le sue gambe e le sue natiche. Lei mi abbracciava, carezzandomi la schiena e il culo, io invece avevo portato entrambe le mani sulla sua figa e la stavo lentamente masturbando”.
"Niente male. Veramente niente male. Poi?"
"Niente di speciale. Poi ci siamo fermate e abbiamo parlato..."
"Di cosa?"
"Mah, di Francesco, di me... di te. Abbiamo parlato molto di te..."
"Non voglio immaginare..." si schernì Paolo per non diventare lui il centro dell’attenzione.
"No, anzi. Paolo io ti stimo moltissimo. Sei fortunato ad avere una moglie come Giulia. Si vede che hai le palle."
"Sarà... ma intanto non ti sei ancora inginocchiata e leccarmele!"
"Dai, tesoro. Non fare lo sciocco. Ora perchè devi esagerare?" cercai di contenerlo.
"Ma si era per ridere! Solo che quando c'è di mezzo il sesso, il piacere perverso che provo è molto più forte. Finché mi raccontavate delle maialate che avete combinato dentro quella stanza ero felice ed estasiato. Ora che sento che avete parlato di me, ho l'istinto di venire lì e venirvi in faccia ad entrambe...". Scherzava, ma in fondo neanche tanto.
"Certo che sei strano..." Marzia rideva.
"A quello c'eravamo arrivati, no?"
"Allora facciamo così. Tocca ancora a me raccontare, così ti plachi, va bene?" Cercai di salvare le ragazze e Francesco da quelle avances un pò troppo esplicite.
"Ah già! Non è ancora finita... tocca a Giulia..."
"Proprio così!"
"Racconta, allora..."
“Immagino che a questo punto vi aspettate da me qualche spiegazione. Farò del mio meglio. Innanzitutto confermo tutto quello che ha detto Paolo. Ma dovete sapere che prima di conoscerlo, dieci anni fa, credevo di essere lesbica, al 100%. Andavo  a letto esclusivamente con donne, salvo rarissime eccezioni. All’inizio Paolo è stato appunto una di queste rarissime eccezioni. La prima volta fu proprio nell'occasione in cui Paolo ed io ci eravamo conosciuti, un veglione di capodanno  a cui avevamo partecipato tutti e due da single. Eravamo entrambi reduci da una fresca delusione sentimentale. Fu molto spontaneo fare la conoscenza, simpatizzare, prendere confidenza. Io poi non ci avevo messo molto a perdere la testa per lui, e mi sembrava un dono del cielo averla incontrata, anche perché a prima vista sembrava ricambiare la mia attrazione. A mezzanotte brindammo insieme ad un bellissimo anno nuovo e ci abbracciammo con affetto. Poi bevemmo ancora e ci ritrovammo presto a pomiciare in un angolo della sala, entrambi un po' brilli. Terminammo la festa a casa mia, nel mio letto, e mi sembrò la cosa più naturale del mondo. Poi, dopo il sesso, recuperata entrambi un po' di lucidità, dovetti raccontargli di me. Mi ero lasciata andare. Complice l'occasione, la festa, lo spumante, la voglia di dimenticare. Complice il fatto che come uomo Paolo era particolarmente sicuro di sè. Ma a me gli uomini non piacevano. Perlomeno, in generale non mi piacevano. Io andavo con le donne. E basta. Paolo capì che per farmi piacere gli uomini dovevo sentirli tali, forti, decisi, autoritari e tutto quello che già sapete”

martedì 22 gennaio 2013

Segreti (prima parte)



“Quando eravamo più piccole, andavamo in estate in vacanza in un casale molto simile a questo. Nel primo pomeriggio subito dopo pranzo, quando tutti sparivano di circolazione per andare a riposare, il caldo di agosto feroce ed implacabile e intorno c’era un silenzio che proteggeva ogni cosa, dopo i soliti giochi da ragazzi spesso mi capitava di trovarmi sola con qualche nostro amico e sapete come è...l’adolescenza, le prime scoperte, gli ormoni...insomma i giochi si concludevano in favolosi bocchini.
L’amico di turno si tirava fuori l'uccello e i miei occhi rivelavano tutta la mia eccitazione, iniziavo a leccarlo, succhiandogli la cappella e percorrendo tutta l'asta con la lingua instancabile.
Adoravo fare i pompini a tutti, e trovavo sempre qualcuno felice di venire incontro a quel mio innocente desiderio.
Insomma, fu una lunga estate di succhiate e ingoiate, che ancora oggi ricordo con profonda nostalgia. Un pomeriggio però fui sorpresa da mia sorella Chiara. Lei era troppo piccola per queste cose e da sorella maggiore mi sentivo da un lato in dovere di proteggerla e dall’altro non avevo voglia di dividere con lei il sapore dei piselli. Vedendo la sua insistenza e il broncio che mi teneva per giorni le dissi che se proprio voleva sfogare la voglia di leccare avrebbe potuto farlo su nostra cugina. E così credo sia andata, il pomeriggio di fine estate io mi dilettavo con gli amici e dall’altro lato del casale loro due se la spassavano tra di loro. Da quel momento essendo stata io l’artefice di questa cosa sono sempre pronta a proteggerle ed è per questo che oggi pomeriggio...”
Il racconto di Caterina si interruppe quando si accorse di aver detto troppo, le due ragazze arrossirono e calò il silenzio. Una prima informazione però la avevamo avuta, a Caterina piace fare i pompini. Paolo riprese in mano la discussione non volendo approfondire per il momento l’arte orale della cugina più grande.
"Stai dicendo che... oggi pomeriggio tua sorella le ha leccato il buco del culo??"
"Proprio così” Prese a raccontare Chiara. “Non vi nego che le prime volte ero un po' titubante. L'idea era quella di passarci sopra un po' velocemente, sfiorandola appena con la lingua. Ma poi quando ci sono passata ha fatto un tale sospiro di piacere che non me la sono sentita di negarle un po' più d'attenzione. Sì, anche oggi le ho dato una bella leccata al buco del culo. D'altra parte lei lo ha fatto a me tante volte, e mi era anche molto piaciuto."
"Con me non hai mai fatto niente di simile!" fu il commento di Francesco alla fidanzata.
"Be'? Non sei contento che la tua ragazza faccia nuove esperienze?" lo zittì Paolo.
"Lasciamo perdere va'... a chi tocca ora?"
“Come sapete io e Giulia siamo sposati da poco. La ho incontrata appena ventenne ma il come ve lo racconterà lei, bella, bel fisico, con due gran tette, e me la sono subito accaparrata. L'ho svezzata, le ho insegnato tutti metodi per farmi godere, e adesso... me la godo. La domino, soprattutto psicologicamente e così mi sento libero di sperimentare tutte le cose strane e le porcate che magari ad un altra partner non potrei mai chiedere”.
“Chiamala stupido!" commentò Francesco rivolto alla fidanzata.
"Altro che! Quasi quasi, Frà, qualche volta ti ci mando in camera loro. Rimani per due notti a fare da schiavetto sessuale, giorno e notte, e in cambio Paolo ti fa un corso accelerato."
"Così quando torno potrei essere il tuo schiavetto sessuale, perfettamente addestrato."
"Già." Ridacchiò Marzia. "L'idea è proprio questa. Ci stai?"
"Mmmmh... se ne può parlare..."
"Bisogna vedere se Paolo è d'accordo..."
"Non credo che farebbe grosse obiezioni” finalmente trovai il coraggio di inserirmi in quella conversazione che iniziava a riguardare anche me.
"Davvero? Boh! Non capisco proprio che bisogno ci sia, quando mi hai già a tua completa disposizione ventiquattr'ore al giorno!" concluse Francesco.